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Lo sport fa bene, però...

Lo sport fa bene?

Si, però… c’è un però!

 

Si sente parlare spesso di come lo sport rappresenti una palestra di vita per imparare a gestire le emozioni, sviluppare resilienza, controllo emotivo, collaborazione, la capacità di stare in una squadra…

Tuttavia queste abilità psicosociali non si sviluppano in modo automatico, per il solo fatto che il giovane atleta sta praticando sport, bensì potranno svilupparsi soltanto nel momento in cui le figure adulte che compongono il contesto sportivo (allenatori, mister, genitori) supportano il ragazzo creando un clima favorevole allo sviluppo emotivo e sociale. Allora si, lo sport fa davvero bene.

Qui entra in gioco la figura dello psicologo dello sport che, affiancando gli allenatori e i genitori, contribuisce ad aiutare gli adulti che compongono il contesto sportivo nell’ acquisire e sviluppare quelle conoscenze e competenze comunicative e di relazione che sono tanto fondamentali per creare un clima favorevole alla crescita sana e positiva dell’atleta.

 

A FIANCO DELL’ALLENATORE

È ormai diffusa la notizia che l’allenamento delle abilità mentali, nello sport, è tanto importante quanto l’allenamento fisico e tecnico dell’atleta, pertanto insegnare ai giovani atleti l’utilizzo delle tecniche di mental training diventa pressoché fondamentale per gestire mentalmente, ed emotivamente, le situazioni che si verificano dentro e fuori dal campo.

L’approccio alla sconfitta, la gestione della tensione prima di una gara/partita, la capacità di prestare la massima concentrazione in determinate fasi di gioco, convertire i pensieri negativi e distraenti in un dialogo interiore positivo e concreto, utilizzare le esperienze apprese sul campo come nutrimento, e non affossamento, della propria autoefficacia, sono tutte abilità che si possono apprendere e sviluppare attraverso esercizi di mental training mirati.

A tal proposito lo psicologo dello sport può proporre questi esercizi direttamente agli atleti, in studio o sul campo, e supportare gli allenatori nel far entrare il mental training come parte integrante dell’allenamento fisico e tecnico.

 

A FIANCO DEI GENITORI

Se il ruolo dell’allenatore, all’interno del contesto sportivo, è noto a tutti più confusione c’è invece attorno a quale sia il ruolo del genitore e della famiglia del giovane atleta che pratica sport.

La ricerca in psicologia ci dice che, nel contesto sportivo, la famiglia ha un ruolo attivo; nello specifico due sono i ruoli ricoperti dalla famiglia nello sport:

 

1-     Il ruolo di interprete. Infatti, attraverso la comunicazione e il dialogo con il giovane atleta l’adulo lo aiuta a comprendere e gestire il proprio vissuto emotivo di fronte alle esperienze che si trova a vivere sul campo;

2-     Il ruolo di modello. Attraverso il proprio comportamento il genitore fa da esempio, mostrando al ragazzo come gestire determinate situazioni (reazione alla sconfitta, gestione della tensione pre- partita, confronto e competizione).

 

Ecco che, vista l’estrema importanza del ruolo degli adulti di riferimento nel contesto sportivo lo psicologo dello sport si pone l’obiettivo di diffondere informazione e spunti di riflessione, invitando ad osservare il proprio comportamento, ovvero come noi adulti gestiamo le nostre emozioni e quale esempio portiamo sul campo proprio per ottimizzare il dialogo e l’esempio apportato ai giovani atleti.

 

Per informazioni o per prenotare una consulenza scrivimi una mail ad info@claudiamaffi.it oppure scrivimi attraverso la sezione CONTATTI del sito.

 

Dott.ssa Claudia Maffi (psicologa dello sport)