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LA MOTIVAZIONE DEI CAMPIONI

Prima o poi tutti ce lo siamo chiesti almeno una volta: da dove arriva la motivazione dei campioni?

 

Ma poi, la tipologia di MOTIVAZIONE che sprona i professionisti dello sport ha origini diverse, è magari più forte e salda, di quella che caratterizza gli atleti amatori?

 

Per rispondere a questa domanda la psicologia dello sport mette in evidenza due teorie principali inerenti le origini della MOTIVAZIONE:

 

1.     La teoria della riduzione della tensione.

Seguendo il pensiero degli esponenti di questa teoria la MOTIVAZIONE a svolgere un certo sport deriverebbe da bisogni inconsci, più o meno consapevoli, dell’atleta.

 

Un esempio potrebbe essere il bisogno di emergere, di confrontarsi e competere, ma anche il bisogno di sfogare la propria aggressività repressa o insoddisfazione in altri ambiti della vita o ancora il bisogno di rivalsa verso qualcosa/o qualcuno.

 

Secondo questa teoria, quindi, la motivazione ad agire deriverebbe dal bisogno dell’atleta di placare e soddisfare certi bisogni interiori.

 

2.     La teoria dell’autoaffermazione.

L’atleta, secondo gli autori di questa teoria, sarebbe invece motivato alla pratica sportiva dal desiderio principale di migliorarsi e di realizzare le proprie potenzialità, spinto da una sorta di “progetto interiore”.

 

Secondo te, a quale di queste due categorie appartiene la motivazione dei campioni dello sport?

 

In effetti è difficile fare rientrare la MOTIVAZIONE degli atleti in una soltanto di queste due categorie; infatti, nella maggior parte dei casi la motivazione che spinge un atleta all’azione trae nutrimento da entrambe queste fonti.

 

Tuttavia una delle due fonti può prevalere sull’altra impattando diversamente, di conseguenza,  sull'atteggiamento mentale con cui l'atleta si approccia agli allenamenti ed alle gare.

 

Riflettici un attimo: Cosa ti spinge ad allenarti quotidianamente, a fare sacrifici, a conciliare lavoro e famiglia con la pratica del tuo sport?

Quando la motivazione allo sport affonda le radici in bisogni e frustrazioni inconsce (Teoria n. 1) il rischio per l’atleta è di sviluppare forte stress e profonda insoddisfazione, soprattutto di fronte agli obiettivi mancati.

 

Questi atleti sono inoltre le vittime predilette dell’ansia pre- gara nel momento in cui alla competizione vengano attribuiti dall’atleta significati negativi o ansiogeni più profondi, talvolta inconsci.

 

L’atleta riesce ad esprimersi appieno, invece, nel momento in cui la sua MOTIVAZIONE deriva principalmente da un sano desiderio di miglioramento ed autoaffermazione.

 

A tal proposito parlando con alcuni campioni dello sport mi sono resa conto che la motivazione che li caratterizza trae origine, e può essere riassunta, in due semplici parole chiave:

 

-        Amore per ciò che si fa’

I campioni dello sport, indipendentemente dai risultati ottenuti, amano fare ciò che fanno inclusi quelli che alcuni chiamano “sacrifici”; per il campione dello sport non esistono sacrifici, esiste uno stile di vita in funzione del proprio sport.

 

-        La curiosità di ciò che si fa’

La volontà di andare sempre un po’ oltre, la curiosità di vedere fin dove si può arrivare è questo ciò che stimola continuamente i campioni, al di là delle singole gare e dei risultati.

 

Quando in gara “si mette male” il campione è curioso di vedere come se la caverà nonostante le difficoltà e la sorte talvolta avversa; il campione non entra in “crisi” vedendo crollare le sue aspettative di risultato anzi, diventa ben curioso di mettersi alla prova.

 

E tu, hai pensato a ciò che caratterizza la tua MOTIVAZIONE?

 

La consapevolezza di ciò che ti motiva ti consente di attingere in qualsiasi momento all’auto- motivazione e, soprattutto, ti consente di prevedere la tua reazione di fronte alle difficoltà che potrai incontrare nella gestione mentale di ogni competizione.

 

Se conosci la tua motivazione conosci anche i tuoi punti deboli, è il primo passo per rinforzarli.

 

Per avere informazioni o richieste di consulenza contattami all’indirizzo mail info@claudiamaffi.it

 

 

Dott.ssa Claudia Maffi (psicologa dello sport)